Un’ opera avveniristica ma già datata che pur costando un mucchio di denaro in più della già astronomica somma ipotizzata nella fase iniziale del progetto che solo nel 2021, e non è detto stando almeno alle precedenti “promesse, raggiungerà la fermata “Fori Imperiali”, o meglio a “Colosseo-Fori Imperiali”, che sta per Colosseo nonostante ingannevoli “giri di parole”. Poi sul proseguimento della Metro C chi lo può dire? Non certo l’attuale presidente di “Roma Metropolitane, Paolo Omodeo Salè, che chissà quale altro diverso incarico ricoprerà molto probabilmente tra sei anni e dintorni, che si è spinto in questo azzardato annuncio per tempi non certo vicini, precisando, invece, che dal prossimo 29 giugno “la tratta da Centocelle fino a piazza Lodi si può aprire”, mentre l’arrivo a San Giovanni dei convogli automatici senza conducente è previsto per metà 2016. Una data, che per come si sono svolte fino ad ora le cose, suona dal sapor di barzelletta.
Annunci che di trionfalistico proprio niente dovrebbero avere, anzi, “lanciati” durante i lavori della Commissione capitolina speciale sulla Metro C, che tutto sommato è sacrosanto l’averla chiamata così. Se non è davvero “speciale” quest’opera inesorabilmente destinata ad incrementare il numero delle incompiute Metro C, cos’altro potrebbe esserlo?
In ogni caso, l’assessore ai Trasporti di Roma Capitale, Guido Improta, dando manforte al presidente Omodeo Salè, ha aggiunto: “Insieme al ministero e Regione Lazio dobbiamo programmare una serie di incontri per definire cosa fare da Fori imperiali in poi. Incontreremo il ministro Delrio nella prima metà di giugno. È chiaro che sarà importante definire a quali condizioni si può realizzare il proseguimento della linea C. Per quanto mi riguarda questa consiliatura non vuole perpetrare gli errori di quelle precedenti”. Come voler dire di non sapere dove sbattere la testa.
Infatti, anche per un evento ben più vicino come l’apertura della stazione Lodi, Improta ha sottolineato come “dal 29 di giugno in poi si può aprire. Di solito l’esercente tende a far aprire la metro in un giorno di festa. E il 29 è San Pietro e Paolo”. “Scherzi a parte – ha continuato l’assessore – dopo quella data ogni domenica è un giorno buono per aprire. Abbiamo avviato il pre-esercizio da Centocelle a Lodi e non prevedo problemi di natura tecnica ma di natura amministrativa legati al fatto che le nuove stazioni sono molto in profondità. Ci sono infatti 80 scale mobili che devono essere collaudate e per ogni impianto c’è bisogno di un decreto ad hoc da parte della Regione Lazio”.
Poi Guido Improta non ha saputo trattenersi e si è lanciato nel solito volo pindarico proprio dei politici di razza. “La tratta immaginata – ha detto infatti – arrivava fino ad Ottaviano. E quello è il progetto che abbiamo presentato al ministero. Ma in vista delle Olimpiadi del 2024 possiamo pensare di arrivare fino alla Farnesina. In questo modo sarà collegata la zona dello stadio Olimpico che potrebbeo spitare nei suoi parcheggi i pullman nei giorni lavorativi diventando un mega stallo. Questo eviterebbe ai bus turistici di entrare in centro. Ci sono da approfondire e definire una serie di questioni. Primo fra tutte il rapporto con il contraente generale. Tutto ciò che viene dopo Fori imperiali ha bisogno di un nuovo contratto”. In bocca al loco assessore Improta, ai posteri l’ardua sentenza.
2 risposte a La Metro di Roma che non finirà mai: la linea C giungerà nel 2021 alla stazione “Fori Imperiali”…poi il buio. Intanto dal 29 giugno (o giù di li) a “Lodi”