E’ morto Franco Alfano autore dello scoop del ritrovamento del corpo di Aldo Moro

francoalfano3E’ morto Franco Alfano. Grande giornalista, reso famoso dalle immagini girate a Roma in via Michelangelo Caetani il 9 maggio 1978, con la Renault 4 rossa contenente nel bagagliaio il cadavere dell”on Aldo Moro rapito e ucciso dalle Brigate Rosse. Un grande giornalista, ma, soprattutto, un amico. Se ne è andato a 76 anni, si può dire “in punta di piedi”. Quasi a non voler disturbare, come sempre suo costume. Tanto è vero che, nonostante la notizia della sua scomparsa sia, ovviante, stata trasmessa dai TG della Rai e pressoché da tutte le Testate giornalistiche, grandi e piccole, attraverso ogni sistema di trasmissione, in molti sono venuti a conoscenza della dolorosa notizia solo a “cose fatte, a funerali avvenuti. Così è stato per me, e anche per non pochi colleghi e amici della stessa RAI, dove ha lavorato dal settembre 1979 fino alla pensione, con un breve digressione nel finale di carriera quale Dg della TV di San Marino.

francoalfano1A Roma, parlando di giovani, si può azzardare che tutti i ragazzi e le ragazze nati tra la seconda metà degli anni ’50 del secolo scorso e i primi del ’70 abbiano conosciuto Franco Alfano. Sia perché, con il suo timbro di voce autorevole, caldo e gradevole da ascoltare, affascinava i sempre più numerosi telespettatori incuriositi dalle trasmissioni delle prime Tv private. Franco conduceva infatti, con crescente successo, il Telegiornale dell’emittente romana GBR, con studi all’interno dell’Hotel Hilton di via Cadlolo.

Anni difficili, turbolenti, anni di piombo. E venne così il 1978 con quel 16 marzo in cui i terroristi osarono di più e rapirono, con una carneficina, nientedimeno che il Presidente della Democrazia Cristiana, proprio mentre si stava recando alla Camera moro5per la presentazione del nuovo Governo sostenuto dall’appoggio esterno del Partito Comunista. La vera sfida al cuore dello Stato. E in quei terribili 55 giorni della prigionia di Aldo Moro, Franco era sempre all’erta giorno e notte costantemente in contatto con gli “amici” di Polizia e Carabinieri con i quali negli anni aveva stretto un leale quanto fraterno sodalizio.

Poco prima dell’ora di pranzo del 9 maggio Franco, come mi raccontò anni dopo durante una serata insieme a Pechino trascorsa a dar la caccia a pericolosissime zanzare portatrici di terribili infezioni al cervello che si annidavano nelle nostre camere d’albergo, si trovava in auto sulla via Olimpica in direzione di casa per moro4
pranzare. Dal radiotelefono della vettura una voce gli sussurrò di recarsi di corsa in via Caetani, una traversina di via delle Botteghe Oscure, allora storica sede del PCI, e a poche decine di metri da piazza del Gesù, al tempo quartier generale della potente Democrazia Cristiana. In via Michelangelo Caetani c’era in sosta dalle prime ore del mattino una Renault 4 che una telefonata anonima aveva rivelato nascondesse il corpo dello statista appena ucciso.

“Chiamai immediatamente il collega operatore che mi seguiva in quei servizi – mi spiegò Franco. – Lo raccolsi per strada e giungemmo in via Caetani, abbandonando l’auto. A piedi riuscimmo a entrare nella via appena prima che il cordone delle Forze di polizia chiudesse ogni accesso. Ma ci invitarono perentoriamente ad andar via”.

9 maggio 1978 La Renault 4 con lo sportello posteriore aperto e quello posteriore ancora intatto. ANSA

9 maggio 1978 La Renault 4 con lo sportello posteriore aperto e quello posteriore ancora intatto. ANSA

“Ci infilammo in un portoncino semi aperto suonando tutti i campanelli del palazzo – proseguì nel racconto – ma nessuno aprì. Tutti erano impauriti non capendo cosa stesse accadendo. All’ultimo piano sfondammo la porta che conduceva sul terrazzo. Ci affacciammo. Eravamo in alto, proprio sulla verticale della Reanault rossa. Dissi all’operatore di girare tutto, senza interruzioni. Dopo poco, tra mille precauzioni temendo una trappola esplosiva, i tecnici della polizia cominciarono a tranciare le lamiere del portellone posteriore dell’utilitaria. A quel punto, per riprendere meglio, l’operatore si sporse pericolosamente sul parapetto mentre lo trattenevo per le gambe. Il portellone si aprì, ad apparve il corpo di Moro con il capo riverso, riconoscibilissimo”.

Franco e il collega scesero di corsa, e mentre l’operatore portava precipitosamente la moromortocassetta col filmato agli studi di GBR, all’Hotel Hilton, Alfano si recò nella vicina sede della DC, in piazza del Gesù.

“C’erano tutti – mi disse Franco ricordando quei drammatici momenti – Piccoli, Fanfani, Cossiga, Andreotti. Lacrime, pianti, facce affrante, mezze parole sussurrate l’un l’altro quasi violando un silenzio surreale. Mi trovai accanto Nuccio Fava, allora vice direttore dell’ascoltatissimo TG 1. A un certo punto dissi a Nuccio: certo, che pena quel volto disfatto… Chi te l’ha detto, ma l’hai visto? Replicò Fava sorpreso.  Ho le immagini, risposi, perché Tu non le hai viste? Hai le immagini, quasi mi urlò incredulo Nuccio! Perché, Voi non le avete? No, non le abbiamo, devi assolutamente darcele….cosa volete? Un tocco di generosa ingenuità mi pervase, e risposi: ma ti pare che non diamo le moro9immagini al  TG1! E telefonai al mio editore, dicendo di preparare velocemente una copia per il Telegiornale di maggiore ascolto in Italia. Il TG1 ebbe in breve le immagini, dove in un lato campeggiava il marchietto multicolore di GBR. Dopo non molto un commesso del palazzo mi avvertì che mi cercavano al telefono. Andai. Era il mitico direttore del TG 1 Emilio Rossi, quello gambizzato dalle BR in via Teulada mentre a piedi e senza scorta si recava al lavoro, che mi disse:” Alfano, potresti evitarci l’umiliazione del marchietto e darci il filmato pulito? Fu fatto”.

“Ripensandoci – chiosò Franco – in quel momento avrei potuto chiedere qualsiasi cosa, come l’assunzione immediata al TG1”. La sua professionalità e la sua generosa lealtà furono poi lo stesso premiate. Ma solo nell’ottobre 1979, con l’assunzione in RAI alla Sede Regionale del Lazio, il nascente TG3….da dove poi decollò per traguardi sempre più ambiti e meritati.

Ciao Grande Franco, amico e collega…e quante risate!!!

 

Questa voce è stata pubblicata in Amici, My life, News, Press, Rai. Contrassegna il permalink.

Una risposta a E’ morto Franco Alfano autore dello scoop del ritrovamento del corpo di Aldo Moro

  1. Pingback: Get your documents written perfectly

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *