Enrico Massidda

Una sera di inizio agosto 1983 verso le 21 al TG 1 in via Teulada. L’Ansa batte poche righe di notizia sul ritrovamento sulle Alpi orientali del corpo congelato e intatto di un alpino caduto durante la Guerra 1915-18. Era in corso la riunione preparatoria de Tg della notte. Entro nella stanza col foglietto della notizia in mano proponendo di darla nel Tg. Risposta unanime di capi e sottocapi: “è una stronzata”. Mattino dopo ore 11. Improvviso fermento in redazione. Si cerca un bravo inviato che parta subito al seguito del Presidente della Repubblica Pertini che ha deciso di rendere personalmente omaggio allo sconosciuto militare. Non riesco a trattenermi e dico ai responsabili: “se per voi questo ritrovamento era una stronzata ieri sera perché non lo è pure oggi? Tutto ciò solo perché parte Pertini? Siete solo un branco di disgustosi e opportunisti “lecchini”! Come farsi tanti amici “agratisse”, come si dice a Roma, vero?

Ricordate Massimo Valentini? Grande giornalista, ma soprattutto, grande uomo. Educato, gentile, onesto e molo colto. Massimo, indiscussa icona del Telegiornale serale della rete Uno Rai, il conduttore più qualificato dell’edizione principale del Tg 1 fine anni ’70 e ’80, era anche il vice capo redattore della redazione cronaca di quel Tg, diretta da grandi nomi come Andrea Melodia e Roberto Morrione. Ma era anche autentico “purista” della lingua italiana. Era allora tempo di terrorismo. Brigate Rose, Nap, Prima Linea, Fascisti…e via dicendo. Ebbene non passava giorno che non si parlasse di qualche sanguinosa azione, soprattutto delle Br. Continua a leggere→